Aspirazione fumi di saldatura e polveri da altre lavorazioni metalliche
Numerosi sono i pericoli ambientali e di salute e sicurezza in un'azienda metalmeccanica che svolge lavorazioni di carpenteria metallica leggera. I maggiori rischi sono legati tanto alle polveri generiche respirabili dovute da operazioni di levigatura, smerigliatura, molatura, taglio; quanto ai fumi di saldatura.
La normativa oggi in vigore prevede che le sostanze contaminate da queste lavorazioni metalliche, fine particolato metallico e metalli allo stato di vapore, debbano obbligatoriamente essere rimosse prima che l'operatore possa inalarle. La rimozione deve avvenire, ex lege, mediante sistemi di aspirazione generale o ventilazione forzata, in ogni caso va sempre prevista l’aspirazione localizzata con l’elemento di captazione posizionato presso la zona operativa (art. 20 dPR 303/1956).
Ove vi siano esigenze dettate da spazi limitati o piccole lavorazioni e non si possa prevedere un sistema centralizzato, l'aspirazione alla fonte dei fumi, delle polveri e dei residui della lavorazione dei metalli (saldatura, smerigliatura, molatura, finitura...) con soluzioni di filtrazione compatte o carrellate senza necessaria espulsione all’esterno è, tra le possibili misure di protezione, quella più efficace.
È sempre possibile prevedere poi un impianto di ventilazione forzata per l’areazione dei locali di lavoro, qualora l’aspirazione alla fonte non fosse sufficiente e l’aria risultasse non salubre o nel caso in cui le sorgenti inquinanti siano diffuse e non localizzabili nell'ambiente, controllando così la concentrazione degli inquinanti trasportati dall'aria.